Ineos Grenadiers, Egan Bernal partirà dalla Vuelta a San Juan per ritrovarsi: “Voglio tornare quello di prima”
Egan Bernal vuole tornare ai suoi livelli nel 2023. Dopo il terribile incidente nel mese di gennaio, l’ex vincitore di Tour de France e Giro d’Italia è tornato alle corse sono nel finale di stagione, mettendosi umilmente al servizio della squadra per cominciare un lungo percorso che spera possa dargli il prossimo anno la possibilità di giocarsi nuovamente grandi traguardi. Costretto comunque a fermarsi prematuramente visto un problema al ginocchio per il quale si è operato prima del previsto, il colombiano della Ineos Grenadiers ha concluso da poco una breve vacanza ed è pronto a rimettersi al lavoro per tornare alla sua versione migliore, fiducioso di poter ritrovare il suo posto in gruppo.
“Aver risolto i problemi al ginocchio gli ha tolto qualsiasi dubbio – spiega Matteo Tosatto in proposito alla Gazzetta dello Sport – È partito sereno per le vacanze, l’ho visto bene, molto grintoso. A Nizza (dove si è svolto un mini-ritiro del team nelle scorse settimane, ndr) mi ha detto ‘Posso cominciare la stagione come ho sempre fatto, come un corridore vero, e non come un corridore infortunato che pensa ai dolori. Voglio tornare quello di prima‘”.
Se al momento i programmi di massima devono ancora essere stilati, probabile che i tecnici decideranno questo mese i calendari generali del team, l’esordio appare ormai fissato per la Vuelta a San Juan, in programma dal 23 gennaio, pronto a formare una coppia d’assi assieme a Filippo Ganna, già annunciato al via della rassegna sudamericana. “Egan deve ritrovare fondo e ritmo, e quindi prevedo bervi corse a tappe di 5-6 giorni, per mettersi di nuovo sotto stresso: tipo Algarve, Ruta del Sol, Valenciana e UAE Tour”, aggiunge il diesse italiano, ipotizzando anche le possibili partecipazioni a Strade Bianche e Tirreno – Adriatico. Nel suo caso comunque appare difficile poter pensare di fare un calendario completo già dall’inverno, con Tosatto che precisa, infatti, che “per il programma completo dovremo vedere come andrà in primavera”.
In team di grandi giri la destinazione preferita, sua e della squadra, è un Tour de France chiaramente più adatto alle sue caratteristiche, visti i pochi chilometri a cronometro. Ma la certezza al momento non può darla e la corazzata britannica, che proprio con il suo trionfo nel 2019 ha per il momento chiuso il suo settennato di gloria che durava quasi ininterrotto dal 2012 (unica eccezione il trionfo di Vincenzo Nibali nel 2014), preferisce chiaramente aspettare e muoversi con prudenza. Magari pensando anche a qualche piano B, con un uomo come Tom Pidcock, a sua volta brillante in salita e poco incline alle cronometro, come leader alternativo, senza dimenticare comunque Tao Geogheghan Hart o Pavel Sivakov, in cerca del salto di qualità.
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